
Musica
Tornare alla realtà vera
Intervista a Francie, giovane artista musicale senese, tra influenze, live e progetti futuri
A cura di
Lorenzo Marsicola
Immagini di
Savino Minerva
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Francesca Raffagnino, in arte Francie, è una nuova artista musicale che sta facendo parlare di sé nella scena musicale fiorentina e non solo. La sua musica spazia tra il pop elettronico e il rock, e la sua carriera prosegue con tanti nuovi progetti. Il 28 marzo sarà dal vivo al Circolo “Il Progresso” di Firenze Oggi ci racconta del suo percorso, delle sue influenze artistiche e di cosa l’aspetta nel futuro.
Come è iniziato il tuo percorso musicale?
“Il mio percorso musicale è iniziato un po’ per caso, in realtà. Fin da piccola sono stata sempre una persona molto creativa. Ho sempre avuto una passione per la musica e per l’arte in generale. Da bambina facevo danza, poi da adolescente ho iniziato a prendere lezioni di canto e a suonare in diverse band. Ma è stato solo durante gli anni universitari che ho deciso di dedicarmi ad un mio personale progetto musicale, per il quale mi occupo in prima persona di vari aspetti: scrivo i testi, compongo la musica, scelgo con chi collaborare e mi occupo anche dell’aspetto visivo. Collaboro con diversi artisti, e in particolare con Francesco Poggianti, un mio amico di Siena, che mi ha aiutato nella produzione delle mie prime canzoni.”
Quali sono le tue principali influenze e ispirazioni?
“Ascolto tantissima musica, sia italiana che straniera. Da piccola mi piaceva molto ascoltare Enya, Annie Lennox, ma anche artisti come Kate Bush, PJ Harvey e Fleetwood Mac. Sono sempre stata molto curiosa di esplorare diversi generi e sonorità. Adesso, ascolto anche tantissimi artisti contemporanei, come Weyes Blood, Anna Calvi o Bon Iver, quest’ultimo che ho avuto anche il piacere di sentire dal vivo. Penso che ci sia un bel fermento in Italia in questo momento, per quanto riguarda la musica underground e alternativa, e mi piace vedere i frutti di tutto questo.”
Come nasce una tua canzone?
“Di solito inizio a scrivere un brano partendo dalla tastiera o dalla chitarra. Cerco di trovare un loop o un’atmosfera che mi ispira. Poi, provo diversi approcci finché non arrivo a un livello di immersione, dove la musica mi trasporta in un’altra dimensione. Mi concentro su quello che la musica sta comunicando, e di solito il cantato e il testo arrivano dopo un po’ di tempo. A volte può passare anche una settimana prima che io riesca a trovare il testo giusto. È un processo di sintesi, un gioco di tentativi e improvvisazioni.”
Come ti sei fatta conoscere inizialmente?
“Ho iniziato pubblicando le mie prime canzoni su SoundCloud. Era interessante vedere le reazioni delle persone, soprattutto quelle dall’estero. Ho avuto dei riscontri, il che è stato molto stimolante. Non mi precludo però la strada della musica in italiano. Al momento, mi lascio ispirare dal presente e dalle cose che mi colpiscono.”
Parlami un po’ del tuo approccio al live. Come ti senti sul palco?
“Devo ammettere che mi sento più una scrittrice che una performer. Per me, ogni esibizione è una sfida, perché non è qualcosa che mi viene naturale. Ho partecipato a ‘Rock Contest’ di Controradio a Firenze, edizione 2024, ed è stata una bellissima esperienza. Era la prima volta che suonavo con una band, perché solitamente mi esibisco da sola con il mio campionatore, la chitarra e la voce. Invece, questa volta sono stata accompagnata da musicisti che conosco da dieci anni, ed è stato davvero bello esibirsi insieme sul palco.”
Il 28 marzo hai un live importante, ce ne parli un po’?
“Sì, il 28 marzo suonerò al Circolo Il Progresso, a Firenze. Sarà una serata speciale: insieme a me ci saranno Kristijan Simic, Lorenzo Flora al basso, e Francesco Poggianti all’elettronica. È una grande occasione per suonare dal vivo con una band e portare la mia musica su un palco, un’esperienza che non vedo l’ora di condividere con il pubblico.”
Cosa bolle in pentola per il futuro?
“Sto lavorando su nuovi brani per il 2025. I nuovi pezzi sono un po’ diversi rispetto a quelli che ho pubblicato finora. Sto anche pensando a un EP più piccolo, un lavoro che rappresenterà un’evoluzione del mio songwriting. Per me è importante continuare a crescere, a sperimentare e a scambiare idee con altre persone per sviluppare sia la parte della produzione che quella della scrittura. La musica è un processo in continua evoluzione.”
Hai parlato spesso di “socialità” e di come il teatro ti abbia aiutato nella tua performance musicale. Come vedi il rapporto tra la musica e la socialità?
“Credo che, dopo il fermento dei social, stiamo tornando alla realtà vera, o almeno a sentirne la necessità. La voglia di fare progetti e eventi culturali per far incontrare le persone è molto forte. Il teatro, che ho iniziato a praticare quando mi sono trasferita a Firenze, mi ha dato tantissimo in termini di performance. Mi ha aiutato a superare la mia naturale introversione e a stare più sicura su un palco. La musica è sempre stata un modo per esprimermi, ma con il teatro ho imparato anche a relazionarmi meglio con il pubblico e a costruire una socialità che va oltre il virtuale.”
Un’ultima domanda: quale messaggio vorresti trasmettere ai tuoi fan e a chi ti ascolta?
“Non c’è un vero messaggio che voglio comunicare. Anche se a volte sono ispirata dalla realtà che mi circonda, scrivo in maniera molto istintiva, cercando di ricreare una dimensione altra. Gli artisti che più mi hanno segnato hanno proprio questa caratteristica; il potere di trascinarti in un mondo fantastico di loro creazione, di farti evadere e di nutrire l’immaginazione”.