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Perché le serie tv sui cataclismi ci piacciono tanto?

Lost, Westworld, The Wilds, Walking Dead, Mad Men sono solo alcuni dei titoli ad aver in comune la catastrofe

A cura di

Sara Papini

Immagini di

Sue B via Flickr


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Per chi è nato nell’era della televisione è impossibile non conoscere molto bene un certo trend: quello delle serie tv basate su catastrofi, aerei che si schiantano su isole deserte, mondi distopici, treni o bunker post apocalittici.

Chiaramente il fascino per il fantastico e per mondi dispotici, magici e spesso anche paurosi non è arrivato solamente con l’avvento del tubo catodico, né tantomeno con il periodo della cosiddetta golden age della serie tv americana. Le radici sono più profonde, non solo ci sono accenni di questo tipo nei miti greci, nelle fiabe dei fratelli Grimm, fino ad arrivare al cinema tedesco degli anni ’30 della Repubblica di Weimar che ha dato via a quello che oggi possiamo considerare il genere horror.

Ma a parte questo piccolo cappello introduttivo è sulla televisione che voglio concentrarmi. La possibilità, infatti, di allargare la narrazione immaginaria a molteplici ore narrative, divise per anni attraverso la creazione di stagioni su stagioni, inizia ad offrire la possibilità (grazie anche all’arrivo del web) di poter dialogare con fandom potenzialmente infiniti, portando questi mondi ad espandersi sempre più e arrivando, talvolta, a fuoriuscire dal mondo televisivo e naufragare su altri media. In questo caso, Jason Mittell parla di “Transmedia storytelling”, ed è stata proprio una serie che parlava di un disastro ad avere la potenza di poter creare per prima tutto questo. Stiamo chiaramente parlando di Lost, primo esempio di come una serie tv complessa possa evolversi in molteplici varianti e ampliarsi in molteplici spazi e luoghi grazie a un dialogo costante con un fandom iper-presente e per la prima volta, iper-ascoltato.

La serie si è protratta per ben sei stagioni, dandoci un finale che è stato criticato, accusato, studiato, ma soprattutto analizzato probabilmente da chiunque abbiamo guardato Lost. C’è stato un momento in cui tuttx noi stiamo statx dei veri e propri detective o ricercatori. Tuttx noi avevamo la verità in tasca, e pensavamo di saperne di più dell’amico o di quel teorico.

È proprio questo un altro dei punti di forza di queste narrazioni. È il fatto di sentirci protagonistx, di poter essere noi, rispetto ad altrx ad arrivare per primx a scoprire il mistero che affascina e circonda tutte queste storie.

E qui arriviamo al terzo punto, questo tipo di narrazioni ci spinge a confrontarci con l’alterità, che sia su X (ex Twitter), su fandom specifici o al bar con gli amici. Si ricrea una collettività esterna, esattamente come i sopravvissuti di queste narrazioni devono ricreare, per sopravvivere. Sono proprio loro a ricordarci che l’uomo non è semplicemente un homo homini lupus, e che le società si costruiscono insieme, collettivamente, indipendentemente da quello da cui stiamo scappando (prendendo ad esempio prodotti come The Handmade’s Tale o The Walking Dead) o da quello a cui cerchiamo di sopravvivere (vedi Lost o The Wilds).

Inoltre, inutile sottolineare il fatto che stiamo attualmente vivendo (da ormai un po’ di tempo) in uno scenario che sicuramente torna a spaventarci. Siamo circondati da narrazioni che ci incutono paura, da guerre, da dolore e abbiamo appena vissuto una pandemia. Esattamente come è stato per le narrazioni tedesche degli anni ’30 che hanno portato sul grande schermo il grottesco e la paura, anticipando l’arrivo del nazismo, così le serie tv degli ultimi anni, tra le più seguite e premiate nel genere drammatico troviamo proprio loro: gli scenari apocalittici o le storie che hanno a che fare con protagonisti “cattivi” come i med men che vivono da ignobili, fuorilegge, criminali ma di cui capiamo le azioni (grazie alla grandiosa struttura narrativa delle serie complesse degli anni 2000).

Non è un caso che a vincere i premi di serie tv drammatiche dal 2000 in poi sono proprio: Lost, Handmade’s Tale, Cernobyl, Breaking Bad, Med Men, Game of Thrones, The Sopranos, American Crime Story e Fargo.

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