Politica e Società

Parliamo di BDSM

Cos’è, ma soprattutto perché non bisogna farne un tabù

A cura di

Sara Papini

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Incontrare e conoscere Bathory e Bea è stato per me un privilegio. Guardando il loro podcast crescere in questi mesi ho sempre pensato “era ora”. Il BDSM è spesso affrontato male e poco approfondito e negli anni sono più le letture sgradevoli che ho trovato sul tema che quelle, invece, positive e necessarie. Per fortuna, però, da meno di un anno, sul web è arrivato Parliamo di BD5M, podcast molto attivo anche sui social.
Per saperne di più ho deciso di incontrare le due fondatrici, ecco come è andata.

Sara: Come nasce l’idea e cosa vi ha portato a fare informazione?

Bathory: Pratico da sette anni bd5m. Mi ha sempre intrigato il piacere alternativo e con l’andare degli anni ho sviluppato una vera e propria passione per l’aspetto sociale che non ha nulla a che fare con il piacere ma ha a che fare con il parlare e approfondire l’aspetto culturale. Ho potuto notare, in questi anni, come nelle relazioni bd5m la comunicazione sia importante e talvolta anche più sana e più trasparente e anche più consensuale. Il progetto è nato dalla frustrazione dell’assenza di un punto di riferimento sul tema mio e di Bea. Parliamo di un punto di riferimento che potesse essere leggero, chiaro, cristallino, colorato e inclusivo. Ci sono, chiaramente, alcune persone che parlano BD5M e sono molto brave nel farlo, ma sono spesso troppo tecniche e hanno un approccio spesso molto datato.

Bea: Ci siamo messe nei panni di chi voleva cominciare. Volevamo creare una strada e un percorso capibile e carino, perché sembra sempre da fuori una cosa molto segreta e ci sono troppi tabù e pregiudizi. Quando ho approcciato sei anni fa il mondo BD5M era molto così. Sentivo una sensazione di praticare qualcosa di molto Freak, di proibito quando in realtà non è così. Quando vai nei munch, luoghi dove avvengono gli incontri, per esempio ti imbatti in persone spesso super disponibili, con le quali quasi sempre si parla anche di altro. La cosa divertente è che la pagina è nata in coda al cinema, stavamo per guardare l’ultimo della Cortellesi. Il film ci scosse molto e lì decidemmo di metterci la faccia nel progetto. E questo è da evidenziare perché non sempre chi parla di questi temi ci mette la faccia, anzi quasi tutti e tutte hanno un account kinky apposito e questo è anche indice del fatto che c’è ancora molto da nascondere sul tema. Il nostro approccio, quindi, dal momento in cui abbiamo deciso di esporci anche fisicamente, è stato quello di normalizzare: ovvero non c’è nulla di male nel fare determinate cose, il piacere può essere espresso in tantissimi modi.

Sara: Come è strutturato il progetto?

Bathory: Siamo su tutti i social siamo presenti su Ig, tik tok con i punti tra le parole perché non ci accettava diversamente il sistema, siamo su Spotify, Apple podcast e Italia podcast. Ora stiamo capendo come riuscire a fare un sito per poi diventare un hub per essere d’aiuto alle persone che si avvicinano al mondo.

Bea: Per le puntate al momento abbiamo un set fisso, che speriamo di cambiare a breve. Abbiamo dei temi che tocchiamo di volta in volta. Quando siamo insieme scriviamo le puntate e preferiamo continuare così, insieme. Da sole non avrebbe molto senso. Ci creiamo una macro-scaletta e poi andiamo molto a braccio. Cerchiamo di rimanere molto spontanee.

Bathory: L’idea iniziale era quella di tagliare più possibile ma poi abbiamo capito che era molto apprezzato anche con spezzoni più lunghi, lasciando spazio alla fluidità. Il tone of voice è comunque molto rilassato, da amiche in confidenza. Non è volto a ridicolizzare ma a semplicizzare il BDSM prendendolo per quello che è, tipo un gioco di ruolo come Dungeons and Dragons. In questo gioco, infatti, come in altri prima, devi crearti un personaggio, strutturare i parametri e con gli altri giocatori decidi tutto il palinsesto: chi deve fare cosa. La struttura del bdsm è uguale, e la cosa che dobbiamo specificare è che tra l’altro non è necessariamente legato al genitale.

Bea: Esatto, in più abbiamo diviso le puntate per questo motivo in quattro blocchi: abbiamo quella generale, dove parliamo di tutto; advisor, dove trattiamo argomenti più pratici; per te BD5M per te mercoledì dove invitiamo delle persone e le intervistiamo. Di solito parliamo con persone nell’ambiente ma che non sono conosciute che sono persone come noi. Ultima rubrica è quella legata ai sondaggi fatti durante il mese su Instagram: la pratica o il gioco più richiesto viene spiegata in seguito in un video.

Sara: Che valori vi piacerebbe portare?

Batorhy: Mi piacerebbe avvicinare persone di qualsiasi genere ai valori del mondo BD5M, perché, non essendo un mondo nato per essere binario, dunque, può essere plasmato e cambiato. Nulla è stato scritto, non ci sono delle sacre scritture nel BDSM. E’ andato a strutturarsi piano piano e vorremmo spiegare alle persone che questa pratica non è né classista, né sessista o abilista, ma molto di più. E vorrei arrivare a quelle persone che non si sentono rappresentate dalla etero-normatività. Noi vogliamo fare questo.

Bea: Quando abbiamo iniziato ci siamo trovate davanti a un bivio: da una parte essere noi stesse coinvolte in questo mondo e portare i nostri valori etici e sociali; dall’altra essere solo dei personaggi che parlano di bd5m. Abbiamo deciso di metterci la faccia, portando i nostri valori, non abbiamo molti peli sulla lingua, noi siamo anche questo, non parliamo solo di BD5M.

Che dire? Non avete ancora iniziato ad ascoltarle? Cosa state aspettando!

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