Musica

Fridays on the moon | ONLINE #1

O anche 3 album che gli sono piaciuti

A cura di

Francesco Proto

Immagini di

Adele Perini


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Tristezza – “Immensità” Andrea Laszlo De Simone


La musica è un veicolo straordinario per l’espressione e la comprensione delle emozioni. Quando mi sento triste o giù di morale, spesso cerco musica triste perché mi consente di immergermi completamente in quel sentimento. In qualche modo, ciò mi fa sentire compreso e meno solo in quelle emozioni negative. 

L’ascolto di musica triste, poi, ha anche una funzione catartica perché mi permette di liberare emozioni che, altrimenti, avrei tenuto dentro. Una sad song fatta bene mi fa anche sentire meno solo: se ne parla il mio cantante preferito, vorrà dire che non sono l’unico a sentirmi così. 

Oltre a questo, la canzone triste dà l’opportunità di analizzare quelle emozioni e, alla fine, può contribuire alla guarigione e al superamento dei momenti difficili. E poi, parliamoci chiaro, le canzoni tristi sono più profonde, elaborate e, in definitiva, spesso più belle delle altre.

Il mio ventaglio di canzoni tristi è molto ampio, dovendo scegliere qualcosa, però, che rientra perfettamente in quello che ho descritto sopra la risposta non può che essere una: “Immensità” di Andrea Laszlo De Simone. 

Uscito nel 2019, questo EP, per sonorità, testi, melodie e intensità è uno dei lavori più belli degli ultimi anni della musica italiana e riesce a far piangere, consolare e sorridere: è come un bellissimo abbraccio dopo un momento triste. Come il raggio di sole dopo un temporale. Ascoltatelo, fate questo favore alla vostra anima.

Spensieratezza – “La Comitiva” Erlend Øye e la Comitiva

“La Comitiva” è stato uno dei dischi delle mie vacanze estive. Mi ha accompagnato, in particolare, durante i viaggi in macchina nel sud italia. E posso dirvi che rappresenta a pieno quell’insieme di sensazioni che solo l’estate sa dare. L’assenza di pensieri e preoccupazioni, per qualche giorno all’anno, mentre si va al mare. Felici e sereni.

Erlend Øye, per chi non lo sapesse, è uno dei due fondatori dei Kings of Convenience e da un po’ di tempo vive in Italia. A Siracusa, per la precisione. E questo album è anche un omaggio, a mio modo di vedere, a Siracusa e al modo di vivere Italiano, in generale.

All’interno ci sono suoni dolci un po’ sudamericani e acustici con queste chitarre dalle corde in nylon suonate in fingerpicking, che si uniscono ad archi e fiati con batterie sempre delicate e dal sapore caraibico. I 13 brani si alternano fra strumentali e cantati, con testi sia in italiano che in inglese in cui il buon Erlend parla d’amore, di estate, partenze e anche dell’isolamento forzato di qualche anno fa.

Altra nota di colore, fra i musicisti della Comitiva c’è anche un certo Marco Castello, che sono sicuro molti di voi avranno ascoltato tantissimo proprio questa estate.

Malinconia – “Il Suicidio del Samurai” Verdena

Settembre è un mese particolarmente malinconico. Almeno per me. Descrivere il perché può essere semplice, ma anche un po’ noioso. Ho deciso, quindi, di lasciar parlare un album al posto mio.

Il suicidio del samurai dei Verdena, infatti, credo possa definirsi una bellissima sintesi della malinconia.
C’è qualcosa nelle armonie tirate fuori nel 2004 da Alberto, Luca e Roberta che riesce a dare una forma sonora a quel miscuglio di tristezza, nostalgia, riflessioni sulla propria vita, momenti passati, e un senso di insoddisfazione con il presente.

Luna, Mina, 40 secondi di niente, Balanite, Phantastica sono solo alcuni dei brani che da anni mi emozionano. Ma tutto in questo disco vibra di malinconia.
La voce sia melodica che graffiante di Alberto Ferrari, insieme ai testi, con la loro ambiguità capace di confondere e unire, riescono perfettamente a creare immagini definite ma anche sfocate nella mente. Proprio come accade quando si ripensa malinconicamente a qualcosa o qualcuno.

Non a caso: settembre, ci porterà via con sé.

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